La Metis Fondata da Giovanna Borrello nel 2007, unica nel centro-sud Accreditata dalla Associazione SICO (Società Italiana Counseling). Riconosciuta da Associazione AssoISUE Certificata dal MiSE (Ministero dello Sviluppo economico) secondo la legge 4/2013
La filosofia è eminentemente pratica, é una maniera di vivere prima di essere un sistema di pensiero. Si propone di formare gli animi attraverso un lavoro su se stessi, che coinvolge non solo il pensiero, ma anche l'immaginazione, la sensibilità e la volontà Ecco perché alla Ragione Calcolante della moderna Weltanschauung occidentale, preferiamo l'antica intelligenza intuitiva della Metis.
Metis raffigura l'intelligenza intuitiva che può assumere molteplici significati: "il colpo d'occhio del navigante, l'intuito diagnostico del medico, l'abilità del cacciatore, ma oltre a queste, l'intuizione chiaroveggente del politico o le decisioni rapide come il folgore dello stratega; e , per finire, le intuizioni di un cuore innamorato". (Detienne e Vernant, Les Ruses de intelligence.La "metis" des Grecs)
Medusa,Caravaggio 1598
Metis secondo Jung é un archetipo, l'archetipo del superamento della scissione, e dell'antitesi tra la parte consapevole dell'essere umano e la sua parte più profonda.
Metis secondo l'antica leggenda, di notte si trasforma in Lilith entrando nei sogni degli uomini.
Metis diviene Medusa, come Medusa viene uccisa da Perseo, ma ritorna di notte come Lilith: questa dea dai molteplici volti rappresenta soprattutto l'archetipo del cambiamento (simbolizzato anche dal serpente) che tanto è necessario per uscire fuori dalla sofferenza.
Metis la dea-serpente rappresenta l'eterno rinnovarsi del "Ciclo della Vita". Per le scuole filosofiche ellenistiche e romane la filosofia è proprio "un'arte del vivere".
"L'atto filosofico non si situa solo nell'ordine della conoscenza, ma nell'ordine del Sé e dell'essere: è un progresso che ci fa essere più pienamente, che ci rende migliori (...) Per tutte le scuole filosofiche, la principale causa di sofferenza, di disordine, di incoscienza, per l'uomo, è costituita dalle passioni: desideri disordinati, timori esagerati. Il dominio della cura (preoccupazione), gli impedisce di vivere veramente. La filosofia appare come una terapia delle passioni. Ogni scuola ha il metodo terapeutico suo proprio, ma tutte collegano la terapia alla trasformazione della maniera di vedere le cose [la visione del mondo]". (Hadot)
Il logo della Associazione, disegnato da Clara Fiorillo, è un'interpretazione ironica della figura della Dea Metis, ironica come la filosofia socratica a cui si ispira il counseling filosofico.
Perchè oggi la Filosofia pratica?
Risponderemo con le riflessioni di alcuni filosofi e filosofe.
La realtà continua ad aver bisogno di pensiero, sia chiaro, oggi più che mai. E non si tratta soltanto di pensiero strumentale, tecnico, no. Si richiede anche creatività e ingegno libero. L'intensificarsi del cambiamento è tale che il mondo rischia di diventare caotico. E' importante, quindi, sviluppare la capacità di pensare, per dare senso a ciò che accade, metterlo in parole, immetterlo nella comunicazione.
Luisa Muraro
Nessuno e niente possono definire la soggettività se non la sua stessa non-indifferenza a sé, quella vigile "cura" della differenza, che ancora può dirsi con l'antico nome di "filosofia".
Aldo Masullo
Bisogna superare il concetto di malattia. La filosofia non è ciò che siamo abituati a descrivere come cura. Piuttosto può servire a liberarci dalla condizione della patologia. E' un percorso che ci porta a non considerarci più malati, né sani, ma piuttosto dei mortali che nascono ed invecchiano.
Aldo Rovatti
Quel che ho imparato dalla pratica analitica è che molta gente sta male non solo perché ha avuto dei traumi.. ma è malata perché ha delle idee sbagliate. Ai miei pazienti faccio leggere tanti libri, qualcuno sono riuscito a farlo arrivare alla laurea, partendo dalle elementari.
Umberto Galimberti
Cosa si fa quando si pensa? Pare che non si faccia niente, non si fabbricano né sedie né tavoli, né progetti di legge o costituzioni, ma in ogni caso si attivano alcune facoltà della mente: la ragione, il sentire, l'immaginazione, che, pur essendo silenziose, invisibili, hanno uno specifico rapporto con il corpo, l'ambiente esterno, la storia di un'epoca.
Laura Boella
Circolarità di un doppio movimento: movimento dell'emozione che ci orienta e movimento del pensiero, che, inventando, rende significante l'esperienza. Pensare e ringraziare. Per rendere grazie è necessario inventare. Paradosso felice.
Chiara Zamboni